La poesia, la bellezza, l'infanzia, l'innocenza, sono espressi dall'artista che invano li comprime con segni che vorrebbero essere angoscia, veleni, disperazione.
Prorompono nei colori volutamente repressi, nei segni, nei gesti così impregnati di giochi, di dubbi, di situazioni vitali. Enzo si muove ristretto in ambientazioni anguste che forse egli ritiene angoscianti e sono invece pervase di “domesticità”. Qui c'è la novità e la vitalità della sua arte: raccontare ciò che in questo momento giorno per giorno viviamo tutti, in una sorta di medioevo individuale, invasi e pervasi da noi e dagli altri che rifiutiamo e che vorremmo, che forse abbiamo e non riconosciamo. L'arte, in queste opere esprime l'eterno tema della coppia e della donna tra spazi e tempi che fanno rigurgitare ed espellono attraverso sbarre, finestre, squarci ciò che di angosciosovi può essere, come sempre vi è stato e vi sarà in ognuno di noi. L'artista è presente in queste opere con sé stesso immerso direi nel quotidiano sfrondare, rifiutare, rifare, purificare, ricercare sè stesso.
 

Olga Guido


                                                                                                                        

© 2009 Enzo De Giorgi Official Site
"...Nel 1996, a Lecce, espongo una decina di quadri ispirati ai testi delle canzoni di Claudio Lolli nella mia prima personale di pittura intitolata “Consce Angosce ed Altri Veleni”.  In realtà gli organizzatori mi consigliano di non dire a cosa e a chi mi sono ispirato…per motivi politici…o per (come dicono loro) “non sminuire il valore dei quadri…tanto chi lo conosce ‘sto Lolli?”. Inutile dire che si sbagliano e che in molti riconoscono (dai titoli e riferimenti vari) l’ispirazione “lolliana”... "

(da "Dalla parte del “disegnatore di Lolli”: un filo rosso unisce due generazioni diverse, Enzo De Giorgi, 2003)
1996: La prima mostra personale di pittura
Il 5 aprile 1996 si inaugura a Lecce, insieme alla sede dell'Associazione Artistica Culturale "Raggio Verde", la prima mostra di pittura di Enzo De Giorgi.

isola verde
come i miei occhi tra le dita
la giacca
le pagine le giravo sempre con il fuoco
voglia di rinascere su un camioncino rosso
un uomo nascosto
sotto il peso di una tremenda ...
... la mia bandiera forte
incubo numero zero

incubo numero zero

EnzoDeGiorgi
CONSCE ANGOSCE
ED ALTRI VELENI
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